🟥𝗚𝗹𝗶 𝗵𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗲𝗰𝗵 🟥

Per “hate speech” s’intende un discorso d’incitamento all’odio attraverso elementi verbali e non verbali, indirizzato verso gruppi di individui più vulnerabili accomunati da etnia, orientamento sessuale o religioso, disabilità o altri tratti di carattere socio-culturale. Nel corso del ‘900 questi discorsi venivano già impiegati a causa della diffusione dei vari nazionalismi e dell’ideologia riguardante la superiorità della razza, con la differenza che ad oggi l’odio è diventato sempre più visibile a causa dell’avvento di Internet e dei social media, che hanno aumentato il grado di accessibilità delle varie notizie. Le maggiori vittime di questo problema sono le categorie di persone che purtroppo devono combattere ogni giorno contro il grosso carico di pregiudizi nei loro confronti. Ad esempio non è raro incontrare articoli che tendono a specificare la nazionalità straniera della persona in questione soprattutto se si parla di articoli di cronaca nera, quasi come a fomentare l’odio nei loro confronti. Nonostante sia particolarmente complicato contrastare in definitiva il fenomeno a causa del vasto numero di informazioni reperibili in rete, sono state attuate alcune misure per contrastare il problema. La Commissione europea ha firmato nel maggio 2016 un codice di condotta per il contrasto all’hate speech online con le maggiori piattaforme di social media, mentre nel 2018 le Nazioni Unite hanno elaborato un piano d’azione per contrastare il problema, con l’obiettivo di cercare le cause profonde, anche socio-economiche, della proliferazione del fenomeno.

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